Ad agosto 2021, in seguito ad una gita insieme agli accolti del centro di accoglienza Beltrame, venne in mente agli operatori di organizzare questa tipologia di esperienza partendo da un assunto di Peppino Impastato: “che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”. Così è nato il progetto “Educarsi alla bellezza” per provare a creare spazi di condivisione informali per incentivare lo scambio e la relazione in contesti culturali e artistici e oltre le mura della struttura.
"Spazio LGBTI+ Il Cassero. Centro contro le discriminazioni legate all'orientamento e al genere” questo è il nuovo progetto, promosso da APS Arcigay "Il Cassero" a valere sul Bando UNAR. Tale Progetto mira a potenziare l'area welfare del proprio Centro Antidiscriminazione, attraverso la messa a sistema ed in rete di alcune attività già attive all'interno del Centro stesso (come ad esempio il "telefono amico" o lo sportello psicologico), arricchite di altre funzioni ed attività, anche attraverso l'investimento sulla costruzione di un segretariato sociale interno in grado di accogliere, informare ed orientare l'utenza a 360° tra questi servizi interni e quelli della rete.
In diverse occasioni abbiamo avuto modo di parlarvi del Peer Operator, ovvero operatore alla pari, per quanto riguarda diverse strutture d’accoglienza a Bologna. Oggi torniamo sull’argomento per fare nuovamente il punto della situazione su questa figura e sulle azioni messe in campo per il futuro all’interno della rete GEA.
Vi avevamo parlato mesi fa di una struttura d’accoglienza unica a Bologna, ovvero Madre Teresa di Calcutta, struttura gestita dalla cooperativa Società Dolce, facente parte del Consorzio Arcolaio, la quale ospita al suo interno solo donne. Questa volta vogliamo andare più nel dettaglio e raccontarvi di una collaborazione speciale tra la struttura in questione ed Estate Ragazzi, una collaborazione nata prima della pandemia e ripresa a pieno organico quest’anno. Oggi vi spieghiamo come funziona!
Vi avevamo iniziato a parlare qualche settimana fa del progetto RSC (Rom, Sinti e Caminanti) sul territorio di Bologna, un'iniziativa che supporta i minori RSC nel loro percorso scolastico nelle scuole di Bologna.
L’argomento è ancora decisamente attuale, perché anche in estate il progetto RSC non va in vacanza, anzi, dal 27 giugno al 9 settembre propone una ricca offerta di attività per i minori RSC di Bologna. Ecco come si struttura il progetto in sé.
A giugno scorso si è tenuto il primo corso di formazione dello SPAD, ovvero lo sportello antidiscriminazioni, inizialmente presentato come uno sportello di libero accesso a cui le persone di qualsiasi genere ed etnia che avevano subito discriminazioni potevano rivolgersi. Vediamo insieme in cosa consiste esattamente, quali sono le persone a cui si rivolge e soprattutto com’è stato strutturato.
Torniamo dopo mesi a parlarvi del Canile rifugio per l’avvio che ci sarà prossimamente di un progetto riguardante questa struttura: ovvero l’accoglienza per cani.
Il progetto in questione è stato definito nelle scorse settimane da Canile rifugio con l’ausilio di ASP Città di Bologna, ed è stato pensato in particolar modo per i cittadini, con il fine di garantire un servizio che potesse essere comodo e funzionale ai bolognesi con un cane.
Un anno fa nasceva per la prima volta un corso davvero innovativo all’interno dell’Università di Bologna. Parliamo del corso di formazione in Progettazione, sviluppo e valutazione del lavoro di strada creato dall’Università di Bologna insieme al Gruppo Abele e al coordinamento regionale delle unità di strada dell’Emilia Romagna. Ne abbiamo parlato insieme a Luca Decembrotto, ricercatore del Dipartimento di Scienze Dell'Educazione "Giovanni Maria Bertin".
Qualche mese fa avevamo introdotto la figura del Peer Operator nel mondo della Grave Emarginazione Adulta. Oggi torniamo su questo argomento, o meglio, su questa figura che è diventata un punto di riferimento nella struttura d’accoglienza Rifugio di Via del Gomito, gestito dal Consorzio L'Arcolaio-Open Group per Asp Città di Bologna
Esattamente un mese fa, il 13 maggio, a Reggio Emilia veniva assegnato il Premio per la Pace "Giuseppe Dossetti" a Liberi dentro Eduradio&TV, progetto nato per offrire ai detenuti della Dozza uno spazio di informazione, sensibilizzazione e promozione della salute.
Vi avevamo parlato nei mesi scorsi del Laboratorio E20 come una fucina di attività riguardanti il tema del lavoro di comunità. All’interno di questo ambiente si è sviluppata un’importantissima relazione tra il Laboratorio E20 e l’Associazione Madrelingua con un’iniziativa davvero speciale.
ASP Città di Bologna gode della collaborazione di molte realtà di volontariato e specialmente durante il periodo del Piano Freddo sono state diverse le azioni che sono state messe in campo dai volontari per far fronte all’emergenza delle persone senza dimora in condizioni di marginalità. In questo articolo ne parliamo in maniera approfondita.
Nell’autunno dello scorso anno vi avevamo iniziato a parlare della nuova Sala Bosso al centro di accoglienza Beltrame-Sabatucci gestito dal Consorzio L'Arcolaio - Società Dolce per conto di ASP Città di Bologna. La sala, infatti, è nata con lo scopo di essere un progetto sperimentale che prevede la riconversione di uno spazio in un luogo dedicato alla musica e all’espressione creativa. Dopo quasi 9 mesi dalla sua inaugurazione, diamo uno sguardo alle attività e ai progetti che sono stati messi in campo e quali sono state le reazioni degli ospiti del centro d’accoglienza.
Il Comune di Bologna ha recentemente partecipato alla richiesta di finanziamento che proviene dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e lo ha fatto pensando a un centro servizi che avrà luogo nel quartiere di Borgo Panigale pensato per le persone senza dimora con residenza fittizia in Via Tuccella. Il progetto in questione è il “Centro Servizi Stazione di Posta”, che vedrà la governance gestita dal Comune di Bologna e ASP Città di Bologna che collaborerà per la definizione del rapporto tra il centro Servizi con le realtà del territorio.
Da pochi mesi è stata deliberata una legge storica in Emilia-Romagna a favore delle persone senza dimora: la possibilità per loro di avere finalmente un Medico di Medicina Generale a cui fare riferimento. In questo articolo vi spieghiamo in che modo le persone senza dimora possono fare richiesta e cosa dice esattamente la legge a riguardo.
Qualche mese fa, nelle consuete pillole del martedì su Facebook, vi abbiamo introdotto il Servizio dell’Unità di Strada. Oggi torniamo a parlarne, affrontando in particolare la grande novità del 2022: il cambio di sede da Via Polese a Via Carracci, con tutti i miglioramenti che ne conseguono. In questo articolo vi spieghiamo in quali consistono.
Un importantissimo passo in avanti che è stato fatto di recente è stato riconoscere una nuova normativa per garantire la residenza anagrafica anche a coloro che una casa non ce l’hanno, ovvero le persone senza dimora. In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio cosa afferma la nuova normativa e qual è il contributo di ASP Città di Bologna in questo scenario.
A novembre 2015 sono state sottoscritte le Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia e corrispondono al primo documento ufficiale di programmazione nel settore della grave marginalità che Governo, Regioni ed Enti Locali sono chiamati a seguire per investire fondi pubblici in servizi e strategie abitative innovative, in quello che si delinea come il Primo Piano Nazionale di Lotta alla Povertà.
Si tratta di una piccola, ma grandissima rivoluzione culturale perché per la prima volta in Italia vengono definiti dei “livelli minimi essenziali” a livello nazionale per il contrasto dell’homelessness. Cerchiamo dunque di fare chiarezza e di capire chi sono effettivamente le persone senza dimora e come vengono aiutate nel panorama bolognese.
Il 31 marzo è terminato il Piano freddo 2021/2022, ma i progetti di accoglienza delle persone senza dimora non si sono conclusi. Vediamo insieme quali sono i servizi che continueranno ad essere garantiti.
Lo scenario della guerra in Ucraina sta destabilizzando tutto il mondo, compresa ovviamente anche l’Italia. Bologna in questo contesto ha però deciso di non rimanere impassibile e già da inizio marzo l’impegno a sostegno dei profughi ucraini è stato consistente. Cerchiamo dunque di fare chiarezza e illustrare tutte le azioni che il Comune di Bologna e ASP Città di Bologna stanno mettendo in campo per aiutare i profughi ucraini scappati dalla guerra e arrivati a Bologna in queste ultime settimane.
Il Piano Freddo 2021-2022 promosso il 1 dicembre dal Comune di Bologna, e attuato da Asp Città di Bologna in collaborazione con il Consorzio L'Arcolaio sta per giungere alla conclusione giovedì 31 marzo. Il progetto in questione ha previsto l’accoglienza notturna delle persone fragili che dormono in strada durante il periodo invernale in strutture apposite nel rispetto delle norme di prevenzione del Covid-19. Facciamo dunque un riepilogo di come è andato il Piano Freddo in questi 4 mesi invernali e quali sono stati i punti di forza del progetto.
Nel corso degli ultimi mesi vi avevamo accennato alla figura innovativa dei Peer Operator, senza però entrare nel dettaglio delle sue mansioni e di chi effettivamente poteva intraprendere questo ruolo. Per cui oggi vogliamo spiegarvi in maniera chiara e approfondita come si diventa Peer Operator e chi sono le persone che possono avviare questo percorso per essere riconosciuti come “operatori alla pari”.
Settimane fa vi avevamo introdotto il nuovo progetto in cantiere per riqualificare l’area del Lazzaretto, ed ecco che a marzo 2022 sta ufficialmente per prendere forma in maniera concreta con il nome di progetto “Lazàr Officine creativa di comunità". In questo articolo vi spieghiamo in cosa consiste il progetto e quali sono le azioni pensate per trasformare questa zona periferica in un’area culturale e inclusiva.
Riguardo all’esecuzione penale esiste un metodo che sta prendendo sempre più piede in Italia e che riguarda un percorso che mira a lavorare sul reo attraverso il percorso di responsabilità verso la vittima. Il metodo in questione prende il nome di giustizia riparativa e, insieme a Claudia Landi, avvocatessa nell’ambito del diritto di famiglia, ne abbiamo discusso per approfondire meglio l’argomento e fare finalmente un po’ di chiarezza.
Vista l’emergenza sanitaria da Covid-19, è stato necessario costruire azioni che permettessero di riappropriarsi della vita sociale e delle proprie esistenze ricostruendo un’identità comune. ASP Città di Bologna ha quindi concordato con il Consorzio L’Arcolaio che si occupa della gestione delle azioni a supporto della Comunità Sinta di Bologna, la rimodulazione delle azioni del progetto in ottica di promozione del benessere e di facilitazione dei processi di integrazione sul territorio, con un focus specifico sull’adesione scolastica dei/delle minori. Il progetto in questione prende il nome di Biblioterapia e in questo articolo ve ne illustreremo gli obiettivi, i benefici e ovviamente i destinatari specifici.
Dopo oltre un anno di dirette no stop, è giunto il momento per Liberi Dentro Eduradio & TV di raccogliere i primi pareri e feedback da chi segue il programma tutti i giorni dal carcere: ovvero le persone detenute. Il questionario è stato somministrato in forma anonima dunque alle persone detenute in Mediazione, agli insegnanti del CPIA e ai giovani volontari del Centro Poggeschi. Il campione è pertanto da ritenersi correlato ai beneficiari che si interfacciano con i mediatori, il personale scolastico e la redazione del Centro Poggeschi.
Vediamo nel dettaglio alcuni dati utili per capire l’andamento del programma e quali migliorie possono essere attuate quest’anno.
A dicembre 2020 si è tenuto a Bologna l’evento: “Abitare i confini. Quale lavoro con le marginalità urbane?”. Il convegno, promosso da ASP Città di Bologna con la partnership del Comune di Bologna e di Animazione Sociale, che ha affrontato nell’arco di tre giornate il tema della fragilità urbana, soffermandosi sul tema della disuguaglianza sociale e sui fenomeni di inclusione ed esclusione sociale, sul cui confine lavorano i servizi di welfare. Ora, dopo poco più di un anno ecco cosa abbiamo realizzato e dove vogliamo andare.
Da oramai quasi 10 anni esiste un rapporto di collaborazione a Bologna che è diventato un cardine nell’ambito dei Servizi Sociali. Si tratta della cooperazione che vede coinvolti la Grave Emarginazione Adulta e la Polizia Locale. Ne abbiamo parlato insieme a Marina Padula, assistente sociale di GEA; l’Ispettore Alfio Parma e il Commissario Oliviero Cotromano del corpo di Polizia Locale di Bologna, che ci hanno illustrato in che modo si svolge questa collaborazione e quali sono i vantaggi di essa nel momento in cui ci si relaziona con le persone fragili.
All’interno della rete della Grave Emarginazione Adulta c’è un progetto dal ruolo molto delicato e importantissimo per le persone senza dimora a Bologna. Parliamo di CSAPSA (Centro Studi Analisi di Psicologia e Sociologia Applicate) che si occupa di attività formative riferite a varie categorie di utenza fragile, in particolare con le persone senza dimora segnalate dal Servizio Sociale Bassa Soglia (SBS). In questo articolo vi spieghiamo in maniera approfondita come funziona e quali sono i vantaggi per le persone della rete GEA.
L’anno scorso avevamo cominciato a parlarvi di “Lazzar-US”, all’interno del Polo Multiservizi Lazzaretto, come di un progetto innovativo che avrebbe cambiato radicalmente l’area in questione, trasformandola da zona di degrado a luogo di recupero, integrazione e lavoro di comunità. Grazie al sostegno di ASP Città di Bologna, Consorzio L’Arcolaio e Consorzio Cidas quel momento è finalmente arrivato e adesso vi spieghiamo quali saranno le sue funzioni e come verrà coinvolta la comunità.
Da tempo è attivo un servizio per la grave Emarginazione Adulta davvero innovativo. Si chiama "Mail in Strada” e permette ai cittadini di inviare mail al Servizio di Mobile di Sostegno gestito dalla Cooperativa Piazza Grande per segnalare le persone in condizioni di grave marginalità sul territorio di Bologna. In questo articolo vi spiegheremo nel dettaglio in cosa consiste, a cosa serve e quali sono le finalità del progetto.
C’è aria di novità per il Servizio alla Grave Emarginazione Adulta di ASP Città di Bologna. Questa settimana, infatti, partirà ufficialmente “Erasmus GEA”, il nuovo progetto che prende spunto dall’Erasmus universitario per adattarlo agli operatori e ai coordinatori dei vari Servizi relativi alla Grave Emarginazione Adulta. In questo articolo vi spieghiamo in cosa consiste e quali saranno i vantaggi che ne deriveranno.
Il 15 dicembre a Bologna si è verificato un fatto a dir poco inusuale e, al tempo stesso, davvero sorprendente. Stefano Zandonadi, persona senza dimora da più di 30 anni, ha ritirato il secondo premio Roberto Daolio dell’edizione 2019-2020 per l’arte pubblica. Un riconoscimento speciale che ha visto premiato una persona che ha da sempre trovato nell’arte un rifugio sicuro durante gli anni vissuti in strada.
Dal 16 al 18 dicembre 2021 a Torino si è svolto il convegno “L’anima politica del lavoro sociale”, promosso da Animazione Sociale per scrivere insieme un vocabolario “politico” del lavoro sociale, educativo e di cura. Alcuni operatori di ASP Città di Bologna hanno partecipato da remoto o in presenza al convegno, specialmente al workshop “Conflitti”. In questo articolo ti parleremo di come è andato l’evento e quali sono stati i temi toccati in prevalenza nell’ambito della Grave Emarginazione Adulta.
A novembre 2020 il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Azienda AUSL ha avviato il Programma Integrato Dipendenze Patologiche ed Assistenza alle Popolazioni Vulnerabili (oggi costituita in Unità Operativa Complessa). Tale Programma prevede percorsi differenziati e specialistici rivolti a persone marginali, di strada e nei contesti penitenziari.
Tra ottobre e novembre si è svolto un importante corso di formazione anti discriminazione, improntato specialmente sul riconoscere i crimini d’odio e saperli affrontare in maniera adeguata. In questo articolo andremo dunque a delineare con quali modalità si è svolto il corso, chi ha partecipato e quali sono stati i vantaggi per gli operatori GEA.
L’8 marzo 2021 vi avevamo introdotto il progetto pilota Shelt(h)er, che aveva come obiettivo quello di riuscire a coinvolgere a livello trasversale tutti i servizi territoriali che si occupano di violenza, maltrattamenti e di donne senza dimora.
Oggi, dopo 9 mesi dalla sua nascita, questo progetto è più vivo che mai e sono tante le persone che ne fanno parte instancabilmente giorno dopo giorno, contribuendo ad aiutare le donne vittime di violenza. Ecco dunque quali sono stati gli obiettivi raggiunti negli ultimi mesi e quali saranno le azioni future stilate per il nuovo anno.
Dopo 12 lunghi anni di silenzio, il 27 e il 28 novembre, si è svolta finalmente la VI Conferenza Nazionale sulle dipendenze, convocata dalla Ministra per le Politiche Giovanili con delega alle politiche antidroga, Fabiana Dadone.
Il fine di questo appuntamento era di riportare alla ribalta la riduzione del danno come forma di approccio alle dipendenze.
Dicembre è ormai alle porte e questo significa che a Bologna sta per essere inaugurato nuovamente il Piano Freddo, che comincerà ufficialmente il 1 dicembre 2021 e terminerà il 31 marzo 2022.
Vediamo dunque nello specifico com’è organizzato quest’anno il Pian Freddo e quali sono le modalità di accesso previste dalle strutture adibite.
A Bologna c’è una zona che, ospitando al suo interno un’elevata concentrazione di servizi dell’Area Coesione Sociale di ASP Città di Bologna, e dunque moltissime persone fragili afferenti alla Grave Emarginazione Adulta, è considerata da tempo un’area a forte rischio degrado: parliamo del Polo multiservizi Lazzaretto.
All’interno del Consorzio Arcolaio si è sviluppato da pochi mesi un progetto molto interessante che prende il nome di “Territori per il Reinserimento”. Abbiamo parlato di questo insieme alla coordinatrice del progetto, Alice Listuzzi, che ci ha spiegato in maniera chiara e dettagliata in cosa consiste il progetto e soprattutto a chi si rivolge.
In tema di Grave Emarginazione Adulta è doveroso soffermarsi su un tema in particolare, sul quale Bologna è in prima linea da anni per affrontarlo al meglio: parliamo della riduzione del danno. Cerchiamo dunque di fare mente locale su questo concetto, andando a capire cosa significa riduzione del danno e quali sono i modelli da emulare per poterli poi replicare nel territorio bolognese.
Anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo, la Fondazione in collaborazione con Cineteca, attraverso la Tessera One For You, permette ai beneficiari dei servizi e delle strutture di accoglienza di ASP Città di Bologna di accedere alla Stagione 2021/2022 presso il Teatro Arena del Sole e presso il Cinema Lumière al prezzo simbolico di un euro.
Qualche settimana fa vi avevamo introdotto la figura dell’agente di polizia penitenziaria all’interno del carcere di Bologna, soffermandoci sulle qualità che deve possedere per svolgere al meglio la sua professione. Oggi entriamo ancor più nel dettaglio, approfondendo il rapporto che gli agenti hanno con le persone detenute all’interno della Casa Circondariale di Bologna.
Pochi giorni fa avevamo cominciato a darvi una piccola anteprima riguardante l’inaugurazione della nuova Sala Bosso al centro di accoglienza Beltrame-Sabatucci, ma adesso vogliamo cercare di addentrarci più nello specifico, spiegandovi nel concreto com’è nata l’idea di questa sala e quale sarà la sua funzione futura.
In estate vi avevamo iniziato a parlare di Happy Center, una struttura facente parte del Polo Albani nel quartiere della Bolognina e che fa del lavoro di comunità il fulcro della sua attività.
Oggi vogliamo parlarvi nello specifico di un nuovo laboratorio nato proprio quest’estate al suo interno: il laboratorio del compost.
Il weekend del 25 e del 26 settembre a Bologna si è svolto Bologna di Tra Verso, un festival molto particolare, che ha affrontato nella sua prima giornata al polo del Lazzaretto una tematica cruciale al giorno d’oggi: il tema del gioco e dello sport inclusivo.
All’interno del carcere di Bologna esiste la squadra di rugby chiamata “Giallo Dozza” e formata da persone detenute regolarmente iscritte ad un campionato insieme a squadre di altre carceri. Uno splendido progetto di coesione e disciplina del quale la Dozza va fiera e che è stato narrato nel film “La prima meta”, uscito nel 2016. Abbiamo parlato di questa pellicola proprio insieme alla regista Enza Negroni, che ci ha fornito una visione a 360 gradi di ciò che vuol dire girare un film all’interno di un carcere.
Nel 2021 le persone dovrebbero avere ben chiaro cosa significa smaltire correttamente i rifiuti, eppure ciò non accade così frequentemente come ci si aspetta. Lo sanno bene coloro che vivono nell’area del Lazzaretto, nel quartiere Navile a Bologna, che da anni convivono con sporcizia e rifiuti accatastati in ogni dove. E’ in questo contesto che è nata un’importante iniziativa che vede come attori principali le persone in condizioni di grave marginalità in veste di volontari ecologici, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone del vicinato ad un corretto smaltimento dei rifiuti.
All’interno del Servizio GEA (Grave Emarginazione Adulta) di ASP Città di Bologna c’è un tema molto delicato che viene seguito giornalmente dagli operatori i sociali: il reinserimento lavorativo e, più in generale, l’inclusione sociale. Ne abbiamo parlato insieme all’assistente sociale Benedetta Lamanna che ci ha fornito un prezioso contributo per capire nel dettaglio quali sono queste attività e le dinamiche del Servizio GEA a riguardo.
Negli ultimi mesi vi avevamo parlato del Laboratorio di comunità R8 e delle diverse attività che le persone senza dimora svolgono quotidianamente al suo interno.
Durante i mesi estivi, però, ci sono state diverse novità dal punto di vista delle attività del Laboratorio R8, tanto da incuriosire alcuni ospiti del Polo Pallavicini, l’insieme delle strutture di accoglienza che insistono nell’area di Via Pallavicini 12 a Bologna . In questo articolo vi parleremo dunque delle novità che sono state presentate e che hanno suscitato tanto interesse nel quartiere.
In questi mesi vi abbiamo illustrato diverse figure che lavorano nel carcere di Bologna a stretto contatto con le persone detenute, ma c’è una figura in particolare sulla quale ancora non c’eravamo soffermati.
Parliamo degli agenti di polizia penitenziaria, un ruolo molto delicato tra le mura carcerarie e per nulla scontato che vogliamo approfondire grazie al supporto di Roberto Di Caterino, comandante della polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Bologna.
Siamo nel pieno della settimana di Ferragosto, ma non per questo la creatività e la voglia di mettersi alla prova vengono meno. Da settembre infatti ASP Città di Bologna prevede l’uscita di una nuova rubrica comunicativa: “I servizi raccontano”. Si tratta di una rubrica settimanale che darà spazio mese per mese al racconto dettagliato di un Servizio diverso della Grave Emarginazione Adulta.
Vi abbiamo parlato, qualche mese fa, del Convegno “Abitare i confini”, il convegno di tre giorni organizzato a dicembre 2020 da ASP Città di Bologna insieme alla rivista “Animazione Sociale”. E’ proprio a partire dagli spunti emersi in quelle giornate, e sulla scia di un più ampio lavoro di riflessione che ASP sta portando avanti ormai da due anni con il Comune di Bologna, che a metà giugno hanno preso avvio i Tavoli Abitare i Confini. Si tratta nello specifico di spazi di confronto e dialogo che accompagneranno gli operatori e le operatrici dei servizi almeno fino alla fine di quest’anno.
Da quando è iniziata la pandemia tutte le attività rieducative in carcere proposte da Liberi Dentro si sono dovute arrestare. Ma è stato proprio in un momento così delicato che hanno saputo rimboccarsi le maniche per creare da zero una trasmissione radio-televisiva quotidiana che fa da ponte tra carcere e città, con l’obiettivo di mantenere una vicinanza, seppur a distanza, con le persone detenute: Liberi Dentro-Eduradio.
Dopo la trasferta a Milano alla scoperta di tre realtà della Grave Emarginazione Adulta milanese, ASP Città di Bologna ha colto l’occasione per passare una giornata a Castello Manservisi, dove i servizi della GEA si sono riuniti tutti insieme per la prima volta in presenza dopo i 16 mesi di pandemia.
Venerdì 21 maggio si è svolto un importante convegno nazionale “Liberi Dentro: la comunicazione al/dal carcere nell’era del distanziamento sociale”, organizzato dall’ufficio regionale Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale.
Il Servizio GEA di ASP Città di Bologna, insieme ai servizi Città Prossima-Help Center e Servizio Sociale Bassa Soglia, si sono recati in trasferta lunedì 7 giugno per far visita ai servizi dedicati alla grave emarginazione adulta del Comune di Milano.
Il 2021 è stato un anno che ha segnato l’inizio di vari progetti nell’ambito sociale a Bologna. Tra questi uno che si è sviluppato da pochissimo è sicuramente quello che ha visto la nascita di un nuovo progetto, ma soprattutto di una nuova figura in materia di GEA: l’operatore di corridoio.
Qualche settimana fa vi avevamo introdotto il Laboratorio R8, ovvero il laboratorio di comunità nel quale le persone senza dimora che sono accolte presso Casa Willy e Rostom promuovono diverse attività a cadenza settimanale.
Tra le strutture gestite da ASP Città di Bologna ce n’è una in particolare su cui non ci siamo ancora soffermati: la struttura di accoglienza Madre Teresa di Calcutta (MTC) e le attività che vengono promosse al suo interno
A partire da lunedì 10 maggio, infatti, ASP Città di Bologna, in accordo con l’Area Welfare del Comune di Bologna e insieme al Consorzio L’Arcolaio, ha proceduto alla delocalizzazione dell’accoglienza per persone senza dimora della struttura “VIS”, in via Campana 3/51, presso Villa Aldini, in via dell’Osservanza 35/2.
È con grande piacere e soddisfazione che siamo lieti di annunciare il nuovo sito web di Bologna ti dà, il progetto realizzato nell’ambito del programma europeo Corpo Europeo di Solidarietà.
In questi mesi abbiamo affrontato da vicino diversi laboratori di comunità situati a Bologna, ma ancora non ci eravamo soffermati su un Laboratorio di comunità in particolare, ovvero il Laboratorio R8 (Rotto).
L’avvento della pandemia da Covid-19 ha destabilizzato il sistema scolastico di tutta Italia. C’è però una categoria di persone che ha risentito maggiormente dell’introduzione della DAD: parliamo dei minori RSC (Rom, Sinti e Camminanti) a Bologna.
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