Abitare i Confini: sono partiti i tavoli di lavoro. Quali sono e in cosa consistono

Vi abbiamo parlato, qualche mese fa, del Convegno “Abitare i confini”, il convegno di tre giorni organizzato a dicembre 2020 da ASP Città di Bologna insieme alla rivista “Animazione Sociale”.

E’ proprio a partire dagli spunti emersi in quelle giornate, e sulla scia di un più ampio lavoro di riflessione che ASP sta portando avanti ormai da due anni con il Comune di Bologna, che a metà giugno hanno preso avvio i Tavoli Abitare i Confini. Si tratta nello specifico di spazi di confronto e dialogo che accompagneranno gli operatori e le operatrici dei servizi almeno fino alla fine di quest’anno.

Quali sono i Tavoli Abitare i Confini e a cosa mirano

Il focus centrale di questo percorso sono gli adulti in condizione di fragilità e persone senza dimora. Tuttavia, la natura dei temi che si vanno a trattare scavalcano i confini del target “senza dimora”, toccando in modo trasversale i temi che maggiormente interrogano i servizi nella loro quotidianità. Proprio per questo motivo si è ritenuto fondamentale coinvolgere sin da subito tutti i Servizi dell’Area Coesione Sociale di ASP, per garantire la necessaria trasversalità.

L’obiettivo principale del percorso è quello di confrontarsi e indagare strumenti e strategie di lavoro comune con gli adulti in stato di fragilità e persone senza dimora, partendo da una visione che si andrà a costruire insieme grazie ai molteplici punti di vista sul suddetto target che ogni soggetto coinvolto rappresenta.

Di seguito i quattro tavoli che prendono avvio:

1. Integrazione socio-sanitaria

2. Abitare – accoglienze

3. Equipe di responsabilità

4. Lavoro di comunità

Come sono organizzati i Tavoli Abitare i Confini

Ogni tavolo è co-progettato e co-condotto da una referente di ASP e da una referente per gli enti del Consorzio L’Arcolaio, e vede la partecipazione di coordinatori e operatori dei servizi della rete e rappresentanti dei servizi e/o associazioni della città con cui abitualmente i servizi lavorano.

Questo assetto di lavoro è particolarmente importante per chi lavora all’interno dei servizi, poiché permette di concedersi una pausa dall’operatività, talvolta frenetica, di tutti i giorni, per “alzare lo sguardo” e confrontarsi con colleghe e colleghi sul senso e sulla visione del lavoro che via via si sta costruendo.

Inoltre, poterlo fare dopo un periodo tanto difficile come quello passato, segnato inevitabilmente dal Covid e dalle sue ricadute sul lavoro dei servizi, assume un significato particolare, dato che consente di sedimentare le esperienze, far tesoro degli insegnamenti e trasformare le difficoltà vissute in punti di forza per il futuro.

A giugno 2021 si è svolta la prima sessione dei tavoli, i quali si riuniranno da qui a dicembre dalle 4 alle 5 volte per sviluppare i temi tracciati insieme. A gennaio 2022, invece, si spera di organizzare un momento di restituzione collettiva del percorso svolto.

Non mancate dunque tutti gli aggiornamenti in materia di Grave Emarginazione Adulta nei prossimi mesi. Vi daremo tutte le informazioni necessarie legate a questa tematica.

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